Case Vacanze e Appartamenti in Provincia di Palermo
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La provincia di Palermo (ufficialmente provincia regionale di Palermo) è una provincia italiana della Sicilia di 1 250 296 abitanti. Si estende su una superficie di 4992 km² e comprende 82 comuni.Affacciata a nord sul mar Tirreno, confina ad ovest con la provincia di Trapani, a sud con la provincia di Agrigento e la provincia di Caltanissetta, ad est con la provincia di Messina e la provincia di Enna. Fa parte del territorio provinciale anche l'isola di Ustica, che, al contrario delle altre isole minori che attorniano la Sicilia, non appartiene ad alcun arcipelago.
Storia
Le testimonianze della Preistoria
All'era mesolitica appartengono i graffiti della Grotta dell'Addaura di Monte Pellegrino a Palermo, che rappresentano delle figure umane dedite a danze rituali e forse ad un sacrificio umano. Si tratta di una delle tracce più significative della proto-storia dell'arte, che rendono inoltre l'idea di quanto antico fosse l'insediamento dell'uomo nelle aree semi-costiere della provincia, insediamento che fu indubbiamente favorito dalla presenza di condizioni geografiche e climatiche introvabili nel Vicino Oriente, da dove partì il più primordiale flusso migratorio diretto alla Sicilia.Un aspetto che favorì anche questi insediamenti fu la composizione delle rocce dei Monti di Palermo, calcaree, porose, e dunque ideali per scavare ed ampliare grotte.
Il tempio della Vittoria di Himera
Tra i più antichi centri della provincia è Himera, colonia greca che sorge su un verde altipiano alle spalle di Termini Imerese. Era la colonia greca più occidentale, secondo Tucidide fondata da coloni appartenenti alla gens di Euclide. Nel 480 a.C., Terone – tiranno di Akragas, odierna Agrigento – invase Himera, scacciando il suo re, Terillo. Questi, però, chiamò in proprio soccorso i cartaginesi, con un possente esercito di trecentomila uomini, che il tiranno agrigentino poté sconfiggere solo chiedendo a sua volta aiuto a Gelone di Siracusa, come racconta Diodoro Siculo. Ma nel 408 a.C. fu il temibile cartaginese Annibale, nipote di Amilcare, a vendicare i propri avi saccheggiando e radendo al suolo Himera, non più ormai protetta dai siracusani.
Solunto
Solunto, città fondata dai Fenici sulla costa settentrionale della Sicilia, sul monte Catalfano, a circa 3 km da Santa Flavia, di fronte Capo Zafferano, nei pressi di Palermo. Preceduta sulla stessa area dall'insediamento fenicio di Kfra (700 a.C.), la città venne fondata dai Cartaginesi nel IV secolo a.C. che ne mantennero il controllo per più di un secolo. Durante questo periodo divenne centro di traffico marittimo rivaleggiando con Mozia, e persino con Palermo. In seguito alla Prima guerra punica (250 a.C. circa) passò sotto il dominio romano.Il declino della città iniziò nel I secolo col graduale abbandono della città a favore dei centri abitati della pianura sottostante, fino al saccheggio subito ad opera dei Saraceni ed altri popoli nomadi minori in pieno VII secolo.Vi rimangono le terme, l'agorà, e vari palazzi patrizi, come il Ginnasio, la bellissima Casa di Leda, con affreschi pompeiani, il teatro ed il più piccolo Odeon.
Palermo
Per approfondire, vedi la voce Storia di Palermo.
Golfo di Palermo di notte
La città più antica tra quelle sopravvissute è il capoluogo, l'allora Zyz, ribattezzata in seguito da Greci Panormos (tutto porto) venne fondata dai Fenici che ne fecero un'importante base per i loro traffici marittimi nel Mediterraneo. Panormus subì in seguito l'influenza greca, la dominazione romana e quella bizantina, ma furono gli Arabi, erigendola a capitale dell'emirato di Sicilia, a costruirvi furono innalzate splendide moschee, realizzare fontane ed aperte ampie piazze e vie, di cui oggi rimangono tracce indelebili nella toponomastica palermitana.
In seguito la città attraversò il periodo della dominazione normanna, sotto il cui re Ruggero II raggiunse l'apoteosi dello splendore, e fu capitale del Regno di Sicilia. Palermo assurse al ruolo di polo culturale per tutto il bacino mediterraneo: prima con Ruggero, che richiamò nella capitale numerosi intellettuali, poi con Federico II di Svevia, che fondò la scuola poetica siciliana innalzando la Sicilia a livelli culturali mai più ripetuti: al "Notaro" di Federico, Giacomo da Lentini, è infatti attribuita l'invenzione del sonetto, mentre il Canzoniere Siciliano, lodato da Dante nel De Vulgari Eloquentia come massimo esempio di poesia lirica, dette vita alla letteratura siciliana, in lingua siciliana, e alla prima lingua letteraria italiana, verso la quale tutta la tradizione linguistica futura, da Guittone a Dante, da Petrarca e Boccaccio e Pietro Bembo agli scrittori moderni resterà profondamente debitrice.
La fine della dinastia Sveva segnò l'inizio di un declino che tra alterne vicende, sarebbe durato fino ad oggi. Con l'appoggio del Papa, si
insediò infatti la dinastia angioina, che spostò la capitale Napoli, penalizzando la realtà culturale siciliana. In seguito, nel 1282 esplosero qui i Vespri siciliani che portarono alla cacciata degli angioini ma, di contro, la perdita del ruolo di capitale del regno, era ormai definitiva, a favore di Napoli. Pietro III d'Aragona pose nuovamente fine all'indipendenza di Palermo e, quando la sua casata si unì a quella di Castiglia, l'isola divenne un dominio spagnolo. Palermo, sotto gli spagnoli rifiorì, a differenza del resto della Sicilia, con l'erezione di nuovi edifici e di bellissime chiese. Unico evento di rilievo fu la nascita dell'Università, nell'Ottocento, terza e penultima in ordine cronologico della Sicilia.
Storia
Le testimonianze della Preistoria
All'era mesolitica appartengono i graffiti della Grotta dell'Addaura di Monte Pellegrino a Palermo, che rappresentano delle figure umane dedite a danze rituali e forse ad un sacrificio umano. Si tratta di una delle tracce più significative della proto-storia dell'arte, che rendono inoltre l'idea di quanto antico fosse l'insediamento dell'uomo nelle aree semi-costiere della provincia, insediamento che fu indubbiamente favorito dalla presenza di condizioni geografiche e climatiche introvabili nel Vicino Oriente, da dove partì il più primordiale flusso migratorio diretto alla Sicilia.Un aspetto che favorì anche questi insediamenti fu la composizione delle rocce dei Monti di Palermo, calcaree, porose, e dunque ideali per scavare ed ampliare grotte.
Il tempio della Vittoria di Himera
Tra i più antichi centri della provincia è Himera, colonia greca che sorge su un verde altipiano alle spalle di Termini Imerese. Era la colonia greca più occidentale, secondo Tucidide fondata da coloni appartenenti alla gens di Euclide. Nel 480 a.C., Terone – tiranno di Akragas, odierna Agrigento – invase Himera, scacciando il suo re, Terillo. Questi, però, chiamò in proprio soccorso i cartaginesi, con un possente esercito di trecentomila uomini, che il tiranno agrigentino poté sconfiggere solo chiedendo a sua volta aiuto a Gelone di Siracusa, come racconta Diodoro Siculo. Ma nel 408 a.C. fu il temibile cartaginese Annibale, nipote di Amilcare, a vendicare i propri avi saccheggiando e radendo al suolo Himera, non più ormai protetta dai siracusani.
Solunto
Solunto, città fondata dai Fenici sulla costa settentrionale della Sicilia, sul monte Catalfano, a circa 3 km da Santa Flavia, di fronte Capo Zafferano, nei pressi di Palermo. Preceduta sulla stessa area dall'insediamento fenicio di Kfra (700 a.C.), la città venne fondata dai Cartaginesi nel IV secolo a.C. che ne mantennero il controllo per più di un secolo. Durante questo periodo divenne centro di traffico marittimo rivaleggiando con Mozia, e persino con Palermo. In seguito alla Prima guerra punica (250 a.C. circa) passò sotto il dominio romano.Il declino della città iniziò nel I secolo col graduale abbandono della città a favore dei centri abitati della pianura sottostante, fino al saccheggio subito ad opera dei Saraceni ed altri popoli nomadi minori in pieno VII secolo.Vi rimangono le terme, l'agorà, e vari palazzi patrizi, come il Ginnasio, la bellissima Casa di Leda, con affreschi pompeiani, il teatro ed il più piccolo Odeon.
Palermo
Per approfondire, vedi la voce Storia di Palermo.
Golfo di Palermo di notte
La città più antica tra quelle sopravvissute è il capoluogo, l'allora Zyz, ribattezzata in seguito da Greci Panormos (tutto porto) venne fondata dai Fenici che ne fecero un'importante base per i loro traffici marittimi nel Mediterraneo. Panormus subì in seguito l'influenza greca, la dominazione romana e quella bizantina, ma furono gli Arabi, erigendola a capitale dell'emirato di Sicilia, a costruirvi furono innalzate splendide moschee, realizzare fontane ed aperte ampie piazze e vie, di cui oggi rimangono tracce indelebili nella toponomastica palermitana.
In seguito la città attraversò il periodo della dominazione normanna, sotto il cui re Ruggero II raggiunse l'apoteosi dello splendore, e fu capitale del Regno di Sicilia. Palermo assurse al ruolo di polo culturale per tutto il bacino mediterraneo: prima con Ruggero, che richiamò nella capitale numerosi intellettuali, poi con Federico II di Svevia, che fondò la scuola poetica siciliana innalzando la Sicilia a livelli culturali mai più ripetuti: al "Notaro" di Federico, Giacomo da Lentini, è infatti attribuita l'invenzione del sonetto, mentre il Canzoniere Siciliano, lodato da Dante nel De Vulgari Eloquentia come massimo esempio di poesia lirica, dette vita alla letteratura siciliana, in lingua siciliana, e alla prima lingua letteraria italiana, verso la quale tutta la tradizione linguistica futura, da Guittone a Dante, da Petrarca e Boccaccio e Pietro Bembo agli scrittori moderni resterà profondamente debitrice.
La fine della dinastia Sveva segnò l'inizio di un declino che tra alterne vicende, sarebbe durato fino ad oggi. Con l'appoggio del Papa, si
insediò infatti la dinastia angioina, che spostò la capitale Napoli, penalizzando la realtà culturale siciliana. In seguito, nel 1282 esplosero qui i Vespri siciliani che portarono alla cacciata degli angioini ma, di contro, la perdita del ruolo di capitale del regno, era ormai definitiva, a favore di Napoli. Pietro III d'Aragona pose nuovamente fine all'indipendenza di Palermo e, quando la sua casata si unì a quella di Castiglia, l'isola divenne un dominio spagnolo. Palermo, sotto gli spagnoli rifiorì, a differenza del resto della Sicilia, con l'erezione di nuovi edifici e di bellissime chiese. Unico evento di rilievo fu la nascita dell'Università, nell'Ottocento, terza e penultima in ordine cronologico della Sicilia.